lunedì 5 settembre 2016

Sogni [2.5] - L’ennesima immagine di un addio imperfetto.

Questa volta è un saluto, l’ultimo brindisi. Sì, è tutto finito. Non c’è più nulla da fare se non aspettare la fine (del mondo, come lo conosciamo). Usciamo fuori in cerca di qualcosa per onorare quest’ultima promessa, ma la notte è uno spettacolo desolato. Potremmo vagare all’infinito per fingere di poter continuare e rimandare così quell’attimo (il finale) sempre un po’ più in la. Le strade sporche, sfatte, sono popolate solo da spazzini e operai che smontano impalcature: non troveremo mai quello che stiamo cercando. Qualcosa di importante deve essere finito, penso ad un avvenimento unico. Eppure il dubbio che mi pervade è che questo spettacolo sia ordinaria amministrazione, non sono mai uscito a quest’ora e non riconosco le strade: per un attimo perdo la percezione di casa, eppure non mi sono mosso di tanto. Capisco che non sta accadendo nulla: pulizia e rigenerazione avvengono ciclicamente, non c’è niente di straordinario in tutto questo. Nostalgia e impotenza si sovrappongono con crudeltà, realizzo la banalità del mio sentimento.

Guardo il mondo svuotarsi, aspetto il giorno.