Visto che scrivere queste pseudo-recensioni mi occupa veramente troppo tempo, ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica per velocizzare un pò le tempistiche. Non si può sviscerare tutto, ma non per questo bisogna condannare al silenzio ciò che non è degno di un'analisi approfondita. Poi, chissà, in futuro...
Gangs of New York
|
||||
Titolo italiano | Regia | Anno | Genere | Con |
Gangs of New York
|
2002 | Drammatico | Leonardo DiCaprio, Daniel Day-Lewis |
|
L'America nasce nelle strade. Nella prima metà
del 1800 New York è una città lasciata a sé stessa: nessuna
legge, solo violenza e corruzione. È qui che il giovane Amsterdam
Vallon torna per vendicare la morte del padre per mano del
“macellaio”...
|
Gangs of New York, funziona a metà. È un film fortemente travagliato nella
sua impostazione: il banale tema della vendetta cerca una
rivendicazione identitaria venendo immerso in un contesto storico
poco sfruttato negli anni recenti, quindi relativamente “nuovo”.
Si parla dunque della New York durante il periodo della guerra di secessione, una città violenta in una nazione senza identità. Punto
di vista interessante è quello di andare oltre la ricostruzione
storica a posteriori e di ricreare il contesto nella sua formazione,
e non partire dai suoi effetti. La grande liberazione di Lincoln
viene vissuta al “contrario” dagli americani, gli stessi abitanti
dei progrediti stati del nord sono razzisti e diffidenti verso i
“negri”. Gli appartenenti al partito democratico non
rappresentano il bene in senso puro, ma sono solo quelli che meglio
sanno sfruttare la macchina politica e le sue falle. La portata rivoluzionaria della figura di Lincoln viene pesantemente ridimensionata e de-mitizzata. “L'America è
nata nelle strade”, così anche la democrazia.
Senza entrare nel
merito della validità storica della pellicola, il problema è
palese nella forma e non nei contenuti: la funzionalità del contesto
si perde nella seconda parte del film dove la Storia, da semplice
spazio di azione, diviene protagonista. Il film risulta allungato
all'inverosimile, dispersivo, a tratti immobile. Si perde la volontà
di attesa della risoluzione del conflitto tra i due protagonisti, e
quando questo accade, lo scontro, inserito in un caos generale ben
più ampio, ha perso la sua centralità.
La ricostruzione è, esteticamente, impressionante. In particolare, la fotografia e la regia di Martin Scorsese regalano delle battaglie molto coinvolgenti. |
Ottima l'interpretazione
di Daniel Day-Lewis. Il suo personaggio è l'asse portante di tutto
il film, la finzione storica acquista credibilità già dalla
sua semplice presenza. Ogni singolo aspetto è curato alla
perfezione: il macellaio vive, suda, uccide. Postura, gestualità,
niente fa pensare ad un attore. Questa forse è la vera arma a doppio
taglio: tutto il resto del cast sfigura. Leonardo DiCaprio,
interprete che nei suoi film più recenti si è dimostrato ben più
che un semplice idolo delle teenager, stona pesantemente di fronte
al suo avversario: è troppo pulito, troppo impostato, plasticoso
all'inverosimile. La scena delle cicatrici sfiora il ridicolo: fisico
scultoreo con qualche graffietto sul petto completamente depilato.
Dall'altra un uomo con i capelli unti, un occhio di vetro e chissà
quante pallottole in corpo. Difficile esprimersi su Cameron Diaz,
belissima, ma ancor più di DiCaprio, viene offuscata dalla
performance di Day-Lewis.
L'interpretazione di Daniel Day-Lewis vale da sola la visione del film. |
Il finale, discorso
valido anche per Collateral, nella sua voglia di giustificare il
film, inconsciamente, non fa che condannarlo. Come i protagonisti
della pellicola svaniscono vittime della Storia e del progresso che
stratifica le città sulle tombe degli antenati (che il regista abbia
capito che la sovrabbondanza storica è proprio il problema della
pellicola?) così Gangs of New York finirà nel dimenticatoio della
filmografia di Scorsese.
New York continua, il film cade nell'oblio. |
Nota a margine: ho trovato fuori l'uogo l'antenata di Catwoman, ma una rapida ricerca su internet ha confermato i miei sospetti: Hell-Cat Maggie è un personaggio realmente esistito, con tanto di artigli come arma. Incredibile ma vero. Resta il fatto che non mi piace come il personaggio venga gestito da Scorsese, soprattuto nei combattimenti.
"Miao" |
Sicuramente un film profondamente imperfetto, forse il Capolavoro mancato di Scorsese.
RispondiEliminaEppure, a distanza di anni, rivederlo è sempre un piacere enorme.
Fino al confronto nel teatro, dove DiCaprio viene sfregiato, il film è molto bello, quasi un capolavoro. Sarebbe dovuto finire la, invece dura un'altra ora. Peccato. L'incredibile caratterizzazione del Macellaio da parte di Day-Lewis stupisce ancora oggi, dopo più di 10 anni dall'uscita del film: alla fine è l'unica cosa veramente "indimenticabile" di Gangs of New York.
EliminaGrazie per il commento!